1981, Enrico Berlinguer e la fine della spinta propulsiva

Cento anni fa la rivoluzione bolscevica. Nel nostro libro abbiamo dedicato al tema dello “strappo” del PCI dall’Unione Sovietica un intero capitolo. Tra i materiali di riferimento abbiamo utilizzato due tra i più celebri discorsi di Enrico Berlinguer. Il primo, in ordine di tempo, è  il discorso tenuto il 3 novembre del 1977 a Mosca in occasione della celebrazione del 60° anniversario della Rivoluzione d’ottobre. Un discorso molto breve (durò poco meno dei 7 minuti concessi) in cui il segretario comunista affermava essere la democrazia il valore storicamente universale sul quale fondare un’originale società socialista e che fu accolto con gelo assoluto dalla platea. Il secondo è un brano della conferenza stampa televisiva del 15 dicembre 1981, dopo la presa del potere del generale Jaruzelski in Polonia, in cui Berlinguer espresse il famoso concetto della “fine della spinta propulsiva”. Riproponiamo i due documenti qui di seguito, preceduti da un filmato che nella parte iniziale mostra Berlinguer nel corso del suo intervento a Mosca.

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Wlodek Goldkorn. Berlinguer e il “dissenso” nei paesi dell’Est: “Una chance perduta”

Per definire la politica di Enrico Berlinguer nei confronti dell’Unione Sovietica e intitolare il capitolo dedicato a questo tema abbiamo usato un ossimoro: il lento strappo. Il parere dell’intervistato, Wlodek Goldkorn, giornalista e saggista polacco che lasciò il suo paese nel 1968,  è però che Berlinguer sia stato “il grande assente rispetto al dissenso” e che l’allora segretario del PCI “abbia perso una grande possibilità e che questa sia stata una chance che ha perso l’Italia”.
Intervista realizzata il primo luglio 2015, pubblicata nel libro di Simone Siliani e Susanna Cressati “Berlinguer. Vita trascorsa, vita vivente”, Maschietto Editore, Firenze 2016.

Prima parte. “Gli anni del dissenso. L’ambivalenza del PCI”.

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