Futurologia, ovvero “i motivi della nostra esistenza”

Era il 1982, l’anno di Blade Runner. Forse, quando al 22° Congresso nazionale della FGCI, al Palalido di Milano, Enrico Berlinguer invitò i giovani a organizzare un “congresso di futurologia” qualcuno pensò che il segretario del Pci si fosse ispirato a Stanisław Lem, autore di un libro con lo stesso titolo. Del resto questo scrittore polacco di fantascienza, medico, scienziato, narratore, era o non era stato autore di testi caratterizzati da una forte critica al sistema capitalista?

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Berlinguer, Orwell e l’energia solare

Alla fine del 1983 Enrico Berlinguer rilasciò a Ferdinando Adornato, allora giornalista de L’Unità, una lunga intervista intitolata “Orwell sbagliava, il computer apre nuove frontiere”. Nel corso del colloquio non soltanto Berlinguer dimostrò la sua grande attenzione e apertura nei confronti delle nuove tecnologie informatiche (elettroniche, si diceva al quel tempo) ma secondo Adornato si sforzò di tracciare i primi contorni di una nuova fase politica. Come se, a chi lo accusava di aver ceduto a un ripiegamento, il segretario volesse replicare: “Vi sbagliate, non sono sul viale del tramonto, anzi guardo al futuro”. Tanto guardava al futuro che quando Adornato accennò al “sol dell’avvenir” Berlinguer replicò con un riferimento alla energia solare, che allora muoveva i suoi primi passi.

In questa clip Ferdinando Adornato sintetizza i contenuti di quella intervista e le sue riflessioni attuali.

E qui il testo integrale pubblicato sull’Unità.

Intervista di Ferdinando Adornato