“Alla classe operaia e ai lavoratori, a tutti i democratici, a tutti gli antifascisti, a tutti i cittadini, uomini e donne di ogni età e di ogni condizione, a tutti i corpi dello Stato che intendono essere fedeli fermamente alla Costituzione assicuriamo come sempre, in queste ore e nelle prossime settimane, l’impegno pieno, tenace ed unitario del Partito Comunista e rivolgiamo ad essi un appello ad esercitare una vigilanza, a partecipare alla azione necessaria per sventare, come è possibile, le manovre e le provocazioni che vogliono sovvertire la nostra democrazia, la nostra convivenza di uomini liberi“.
Con queste parole Enrico Berlinguer concluse il suo discorso alla Camera dei Deputati il 16 marzo 1978, poche ore dopo l’agguato di via Fani, durante il quale un commando delle Brigate Rosse rapì Aldo Moro e uccise i cinque componenti della sua scorta. Berlinguer aveva preparato un altro discorso, in occasione del voto di fiducia al governo Andreotti che il PCI aveva preannunciato. Questa bozza, che il segretario comunista non lesse mai, è inclusa nell’elenco dei discorsi parlamentari di Enrico Berlinguer pubblicati dalla Camera dei Deputati in un volume del 2001. Nello stesso libro sono riprodotti (per gentile concessione della Fondazione Istituto Gramsci) i fogli manoscritti dell’intervento che realmente Berlinguer tenne alla Camera.
La foto che correda questo articolo è quella della prima pagina del manoscritto. Qui il Discorso Berlinguer Camera 16.03.1978