Un interessante articolo sul Corriere della sera sul saggio di Mario Caciagli «Addio alla provincia rossa» (Carocci). “Perfino Guareschi – si legge – apprezzava la cultura popolare di sinistra delle regioni dominate dal Pci: Claudio Magris a colloquio con il politologo Mario Caciagli che in un saggio ha analizzato la vita quotidiana, familiare, concreta dei comunisti in Toscana”. E uno straordinario Vittorio Gassman al Congresso nazionale del PCI secondo Ettore Scola (La Terrazza).
Albini: “Un leader comunista che raccoglie ancora interesse e rispetto”
Così sul suo profilo Facebook Tea Albini presenta la serata al Torrino di Santa Rosa, Firenze: “Stasera alle 19 al Torrino di Santa Rosa presentiamo il bel libro di Susanna Cressati e Simone Siliani: Berlinguer. Vita trascorsa, vita vivente.
Un bel titolo, oltre che un bel libro. E in questi tempi in cui tanta (se non tutta) la vita politica sta appesa alle pagine di un libro, è anche una piccola boccata d’ossigeno.
Si parlerà di Berlinguer, ovviamente, ma sarà tutt’altro che un’operazione nostalgia. Nel libro non c’è soltanto la storia che abbiamo vissuto, con le testimonianze e le riflessioni di tanti protagonisti di una stagione. C’è soprattutto un riferimento a una serie di pensieri e di fatti che interrogano il presente e da più di quarant’anni formulano ancora diversi concetti ancora proiettati nel futuro.
Leggerlo è stato come aprire i quotidiani di oggi, con un senso quasi di invidia rispetto a quelle opinioni sparite dai radar di cronache di gossip politico e storytelling, per ritrovarvi riflessioni acute e avveniristiche sul senso del lavoro, sul rapporto con il capitalismo, sulla nascita di un certo neoliberismo selvaggio (che appare quasi come una condanna) e sulle strade che poi avrebbe preso e “rischiato” la politica per arrivare ai tempi di oggi.
Sarà forse per questo che oggi Berlinguer è il nome di un leader “comunista” che raccoglie interesse e rispetto unanime in tutto l’arco dei sentimenti e delle istanze politiche. Ed è per questo che l’interessante serata che con questo libro gli dedichiamo è un bel tuffo nel contemporaneo che, ne sono sicura, farà riflettere e divertire al di là delle nostre personali biografie“.
Berlinguer, SEO ed emozioni
Nel tentativo di promuovere meglio questo sito e di aumentare il numero dei lettori sto seguendo online un corso gratuito di SEO, Search Engine Optimization, l’insieme delle tecniche per migliorare la visibilità di un sito web sui motori di ricerca. E’ interessante e utile e mi sono già appuntata una serie di accorgimenti per migliorare la qualità dei miei aggiornamenti.
Ma questo sito non è commerciale, non ha come obiettivo quello di vendere ortaggi, panettoni o gioielli (sono gli esempi citati nel corso). Certo promuove un libro, “Berlinguer.Vita trascorsa, vita vivente”, ne pubblica fonti e materiali, ma ha l’obiettivo di proseguire insieme ai lettori il viaggio intrapreso con la scrittura e la pubblicazione, proponendo e condividendo esperienze e riflessioni.
“Bandiera rossa contrordine compagni”: come nasce un film “social”
A noi di “Berlinguer. Vita trascorsa, vita vivente” Pietro Folena lo aveva anticipato quando ci aveva concesso l’intervista per il libro: ci sarà un nuovo film che racconterà la vita di una sezione del PCI in Toscana quando il segretario era Berlinguer. Ora l’annuncio ufficiale, dato da Il Messaggero: il film si farà con una inedita formula “social” e si intitolerà “Bandiera Rossa contrordine compagni”.
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Futurologia, ovvero “i motivi della nostra esistenza”
Era il 1982, l’anno di Blade Runner. Forse, quando al 22° Congresso nazionale della FGCI, al Palalido di Milano, Enrico Berlinguer invitò i giovani a organizzare un “congresso di futurologia” qualcuno pensò che il segretario del Pci si fosse ispirato a Stanisław Lem, autore di un libro con lo stesso titolo. Del resto questo scrittore polacco di fantascienza, medico, scienziato, narratore, era o non era stato autore di testi caratterizzati da una forte critica al sistema capitalista?
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Aldo Bondi: “Da Berlinguer risposte di lunga durata”
La rivista settimanale Cultura Commestibile dedica il servizio di apertura del numero 220 a Enrico Berlinguer. Lo storico Aldo Bondi, che ha partecipato con noi a una delle presentazioni del libro “Berlinguer. Vita trascorsa, vita vivente”(alle Caldine di Fiesole, il 21 aprile 2017) torna sul tema per sottolineare la continuità del pensiero di Berlinguer e, in esso, la rilevanza di alcuni aspetti: il compromesso storico, l’attenzione costante al contesto internazionale, il lento strappo da Mosca, la concezione laica del partito, la rinnovata attenzione ai movimenti e il lavoro costante per l’unità politica dell’Europa.
Questa “rivoluzione copernicana”, conclude Bondi, ha patito non poche sconfitte, che vanno però considerate, a suo parere, più che frutto di inadeguatezze o errori di strategia o di tattica, come”esiti provvisori di una concezione educativa e ‘profetica’ della politica…come arte di dare insieme risposte di lunga durata ai bisogni che emergono dal corpo vivo della società”
Il Partito, il popolo e le Case
Il capitolo del libro che porta questo titolo affronta un tema cruciale dell’esperienza politica negli anni della segreteria di Enrico Berlinguer: quello del rapporto tra l’organizzazione partitica, le sue caratteristiche e il suo bisogno di cambiamento, e l’organizzazione della società civile, che aveva ed ha ancora nelle Case del Popolo (soprattutto in Toscana ma non solo) uno dei suoi punti di riferimento, luogo di educazione e di formazione politica e culturale. Ne abbiamo parlato con Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e con Francesca Chiavacci, presidente dell’Arci, che proprio nel 2017 festeggia i sessant’anni della fondazione.
EB come Garibaldi? No, l’eroe dei due mondi era massone
Maurizio Maggiani, nella postfazione al nostro libro, ha proposto un paragone tra Enrico Berlinguer e Giuseppe Garibaldi. Per farlo si è riferito a un bell’episodio: “Quando nel 1864 arriva a Londra – racconta Maggiani di Garibaldi – la città si ferma, il porto si ferma, una folla immensa lo festeggia. La regina Vittoria scrive al suo Primo Ministro Benjamin Disraeli per chiedergli la ragione di questo trionfo. E lui risponde testuale: “Maestà, Giuseppe Garibaldi è oggi l’individuo più potente del mondo. Perché è ciò che dice, dice ciò che fa, fa ciò che è”. Puoi dirlo anche di Berlinguer. Questa era la sensazione che comunicava, e quindi era potente…L’idea è ciò che rende un uomo veramente
potente. E noi ci crediamo e non smettiamo mai di crederci”.
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Questione morale e austerità: quello che EB disse e quello che gli fanno dire
Lo scorrere del tempo e la ragguardevole distanza che ormai intercorre tra l’esperienza politica di Enrico Berlinguer e l’attualità non hanno ancora fatto giustizia del senso vero e compiuto di alcune sue intuizioni. Su alcune delle quali si continua anche oggi ad esercitare un gioco al ribasso fatto di semplificazioni fuorvianti, di distorsioni di comodo, quando non di vere e proprie strumentalizzazioni. Su due temi in particolare (braci ancora accese) ai quali abbiamo dedicato due capitoli del nostro libro, questo avviene ancora di frequente: la questione morale e l’austerità. Confrontiamo brevemente cosa diceva Enrico Berlinguer con quello che vogliono fargli dire.
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Lotta alle disuguaglianze: un valore da riprendere
Dall’Ansa del 17 maggio 2017: “Più disuguaglianze, classi sociali ‘esplodono’ – “La diseguaglianza sociale non è più solo la distanza tra le diverse classi, ma la composizione stessa delle classi”. E’ questa l’analisi contenuta nel Rapporto Istat 2017. Per l’Istat “la crescente complessità del mondo del lavoro attuale ha fatto aumentare le diversità non solo tra le professioni ma anche all’interno degli stessi ruoli professionali, acuendo le diseguaglianze tra classi sociali e all’interno di esse”. C’è di più. Già un anno fa l’Istat aveva sottolineato l’andamento della disuguaglianza nella distribuzione dei redditi di mercato all’interno dei paesi ricchi e già un anno fa risultava che in Italia, tra il 1990 e il 2010, la disuguaglianza era aumentata più che in ogni altro Stato dell’Ocse. Siamo corsi ai ripari? No.
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“Non portiamo in Europa l’Italia della corruzione”
Nel giugno 1984 Enrico rilasciò a Genova una breve intervista, la sua ultima, sul tema delle imminenti elezioni europee.
La potete ascoltare qui
“L’Europa, la pace, lo sviluppo”. L’intervista a Critica Marxista 1984
Nel numero 1-2 dell’Anno 1984, ala vigilia del rinnovo del Parlamento Europeo, la rivista Critica Marxista pubblicò una lunga intervista a Enrico Berlinguer sul tema del futuro della Comunità europea. L’intervista fu curata dal professor Aldo Zanardo.
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Altiero Spinelli: “Berlinguer, europeista sincero e impegnato”
L’11 giugno 1984, proprio nei giorni dell’agonia di Enrico Berlinguer, Altiero Spinelli, che si era candidato alle elezioni europee come indipendente nelle liste del PCI, rilasciò a Romano Ledda, giornalista dell’Unità, una importante intervista.
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9 Maggio, Festa dell’Europa. Ricordando Berlinguer europeista
Il 9 maggio si celebra la festa dell’Europa. La data è l’anniversario della storica dichiarazione di Schuman, considerata l’atto di nascita dell’Unione europea. In occasione di un discorso a Parigi, nel 1950, l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman ha esposto la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa, che avrebbe reso impensabile una guerra tra le nazioni europee. Berlinguer fu europeista convinto e critico nello stesso tempo. A questo tema abbiamo dedicato un capitolo del nostro libro. Ecco alcune altre riflessioni.
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Dare un senso al lavoro
Il 26 settembre del 1980 Berlinguer arrivò a Torino e fece il giro delle fabbriche in lotta. Gesto quanto mai discusso. A Luciano Lama che gli chiedeva se credesse di aver fatto bene il segretario del Pci rispose: “Questo è il momento in cui bisogna spendere tutto e dar la prova ai lavoratori che siamo con loro”. Da che parte stava Berlinguer? Non c’erano dubbi, dalla parte dei lavoratori.