Seconda edizione: ecco le novità

Perché lavorare alla seconda edizione di un libro? Per molte ragioni. Le nostre sono state queste: perché la prima (edita da Maschietto, a cui va il nostro ringraziamento) ha raccolto, nel corso delle numerose presentazioni in giro per l’Italia, attenzione e consensi molto larghi e significativi, richieste di approfondimento e di discussione, suggerimenti di altri temi da affrontare che non volevamo trascurare o lasciar perdere. Perché noi stessi avevamo cose nuove da chiedere e da dire, scaturite dal lavoro precedente e dalle successive, ininterrotte ricerche e letture. Infine (perché no) per onorare il centenario della nascita dello statista di cui ci siamo occupati tanto a lungo e il cui contributo alla costruzione dell’Italia democratica viene riconosciuto ancora da ogni parte politica oltre che da larga parte degli italiani.

Grazie a Castelvecchi Editore abbiamo potuto realizzare questa piccola impresa in tempi non facili per l’industria culturale del nostro paese e grazie alla disponibilità di altri intervistati abbiamo potuto elaborare ed arricchire il testo precedente.

Siamo comunque partiti dalla citazione di Berlinguer che scegliemmo nel 2016 per presentare il libro: “Senza questo passato dell’Europa, senza il lascito della specie umana vissuta sulla nostra Terra, l’umanità sarebbe priva di un suo punto di riferimento costitutivo. Anche una guerra locale in Europa, ammesso che sia possibile, metterebbe fine a molta vita vivente, e a questa grande vita divenuta testimonianza storica. La vita vivente conta certo più di quella trascorsa; ma anche questa umanità già vissuta conta in modo determinante”. Era il 1984.

Viviamo in tempi tristi, ci ha detto Nadia Urbinati salutando l’uscita del libro, tempi in cui sembra necessario rifarsi a biografie di chi non c’è più per trovare il bandolo del pensiero. E tuttavia (spes contra spem) anche attraverso operazioni come questa possiamo fare un’opera di consapevolezza (o di memoria attiva) per comprendere come alcune persone oggi siano così attuali nonostante il tempo passato. La frase di Berlinguer da cui abbiamo preso il titolo del nostro libro parla di una possibile guerra nucleare (circoscritta) in Europa e negli anni ’80 veniva sbeffeggiato per questa sua “consapevolezza”. Dove siamo oggi? A tremare per una possibile guerra nucleare in Europa. Andiamo avanti a tentoni nel buio di questi tempi, ma forse questa “memoria” ci può aiutare: come immaginarsi un leader politico, un intellettuale più attuale di questo?

E’ anche doveroso parlare delle novità che caratterizzano questa edizione. Abbiamo aggiunto alcuni interlocutori ai tanti che hanno dato corpo al primo testo. I primi due, Luigi Berlinguer, accademico, politico ed ex ministro della Pubblica Istruzione e Salvatore Cherchi, ex sindaco di Carbonia e parlamentare del PCI e del PD, ci hanno aiutati a inquadrare la figura di Enrico Berlinguer nella sua amatissima terra di origine, nel suo ambito familiare, nella sua formazione politica e civile dagli esordi come giovane ribelle a fianco dei manifestanti durante i “moti del pane” del 1944 a Sassari ai numerosi ritorni nell’isola come dirigente comunista di primo piano e infine come segretario del partito.

Con Pietro Grasso, che è stato magistrato e presidente del Senato, abbiamo analizzato la lettura politica berlingueriana del fenomeno della criminalità organizzata nel nostro paese. Con Rossella Muroni abbiamo approfondito il contributo precoce ed originale di Berlinguer alla formazione di un pensiero e di una politica ambientalista nella sinistra italiana. Infine la storica Giulia Bassi ha messo a fuoco per noi il concetto di “popolo” così come si è evoluto nel corso della storia del PCI e le caratteristiche della leadership berlingueriana.

Susanna Cressati e Simone Siliani