L’Unità all’asta: declino, rottamazione, disastro

Enrico Berlinguer  e l’Unità: ci sarebbe da scrivere un tomo. Perchè allora,  quando Enrico Berlinguer era segretario,  l’Unità era  parte integrante della politica del PCI, della sua quotidiana battaglia politica e culturale, delle sue articolate strategie di comunicazione. Era l'”organo ufficiale” del partito e nello stesso tempo (perchè quel partito era fatto così) raccoglieva intorno a sè energie professionali, politiche e culturali diverse e di diverse ispirazioni, ospitava e animava dibattiti e contrasti, dava la parola agli intellettuali ma soprattutto a coloro che la parola se l’erano vista negare per generazioni e vite intere. Ora la testata va all’asta, l’archivio storico digitalizzato è inaccessibile.  Declino, rottamazione, disastro.

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L’Unità: l’archivio storico digitalizzato è clandestino

Nel 2015 con Simone Siliani avevamo appena cominciato a cercare, leggere, analizzare documenti e temi che avremmo riversato poi nel libro “Berlinguer. Vita trascorsa, vita vivente”. Fin dai primi passi ci eravamo imbattuti in una notevole difficoltà nel reperire i materiali originali a cui volevamo attingere e subito diventò quotidiana per noi l’abitudine di scandagliare l’archivio storico digitalizzato dell’Unità, strada maestra e veloce per chi avesse voluto, come noi, avere a disposizione documenti della direzione nazionale del PCI, tesi e interventi congressuali, molti discorsi del segretario riportati integralmente. Una vera e propria miniera che offriva le sue pepite d’oro con la semplicità che solo può essere il risultato di un lavoro complesso e fatto bene. Un giorno improvvisamente, e incomprensibilmente, il canale si spense.

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“Lessico familiare” del PCI: le parole ancora importanti

«Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste. Le parole sono importanti». Ho riguardato di recente la famosa scena del film di Nanni Moretti, “Palombella rossa”, del 1989, mentre stavo preparando l’intervento per la presentazione del libro di Franca Chiaromonte e Fulvia Bandoli “Al lavoro e alla lotta. Le parole del PCI”, uscito di recente per i tipi di Harpo. Quello che dice Moretti è proprio vero.

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Vannino Chiti: “Così lavorava Berlinguer”

In un lungo colloquio registrato a Firenze Vannino Chiti, a lungo funzionario del PCI, poi presidente della Regione Toscana,  vicepresidente del Senato e ministro della Repubblica, ci ha regalato alcuni ricordi personali che illuminano alcuni aspetti della personalità di Enrico Berlinguer: come si rapportava con la base del partito e i suoi funzionari sul territorio; come si preparava a un congresso; come accoglieva con imbarazzo le manifestazioni di affetto dei militanti. Immaginate che a Lamporecchio una donna voleva baciargli le mani!

Nel corso dell’intervista abbiamo parlato con Chiti anche del confronto con il mondo cattolico, del rapporto tra PCI e PSI, della questione morale e del disastro dei partiti in Italia.

Ecco la versione integrale del colloquio.

Prima parte. “Berlinguer e io: tre ricordi personali”

Seconda parte. “Il confronto con il mondo cattolico”

Terza parte. “I rapporti con il PSI. Il disastro dei partiti”

1981, Enrico Berlinguer e la fine della spinta propulsiva

Cento anni fa la rivoluzione bolscevica. Nel nostro libro abbiamo dedicato al tema dello “strappo” del PCI dall’Unione Sovietica un intero capitolo. Tra i materiali di riferimento abbiamo utilizzato due tra i più celebri discorsi di Enrico Berlinguer. Il primo, in ordine di tempo, è  il discorso tenuto il 3 novembre del 1977 a Mosca in occasione della celebrazione del 60° anniversario della Rivoluzione d’ottobre. Un discorso molto breve (durò poco meno dei 7 minuti concessi) in cui il segretario comunista affermava essere la democrazia il valore storicamente universale sul quale fondare un’originale società socialista e che fu accolto con gelo assoluto dalla platea. Il secondo è un brano della conferenza stampa televisiva del 15 dicembre 1981, dopo la presa del potere del generale Jaruzelski in Polonia, in cui Berlinguer espresse il famoso concetto della “fine della spinta propulsiva”. Riproponiamo i due documenti qui di seguito, preceduti da un filmato che nella parte iniziale mostra Berlinguer nel corso del suo intervento a Mosca.

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Enrico Rossi: “Un partito che parli al cuore e alla mente delle persone”

Dice Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, riflettendo con noi su Berlinguer e il tema del partito: “Abbiamo anche bisogno di partiti che, distinguendosi dal governo, usino un linguaggio che parli al cuore e alla mente delle persone, che abbiano visioni, e questo purtroppo non avviene. Lo schiacciamento sul quotidiano impedisce alla politica di pensare…Questo è il
Berlinguer che ci consentirebbe anche oggi di dialogare con i giovani del terzo
mondo, dell’Africa, con il mondo cattolico di papa Francesco, che darebbe una
spiegazione razionale di ciò che ci sta avvenendo. A volte sento la mancanza di
un’analisi e di una critica dell’esistente, una mancanza che ci impedisce un racconto, una narrazione di sinistra”.

Intervista realizzata il 27 settembre 2016. Contenuta nel libro “Berlinguer. Vita trascorsa, vita vivente”, di Susanna Cressati e Simone Siliani, Maschietto Editore, Firenze 2016.

Prima parte. “Il partito e il vizio del conformismo e la modernità della questione morale”.

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Berlinguer per Re David: la politica come alleanza di cittadini

Francesca Re David è da poche settimane la nuova segretaria generale della Fiom.  Dal 1987 in Cgil e dal 1998 in Fiom, sta girando l’Italia per conoscere a fondo i territori e le loro sofferenze, in un autunno che si preannuncia molto caldo sul fronte del lavoro.

Adolescente, conobbe Berlinguer, la sua famiglia, si iscrisse alla sezione del PCI di Ponte Milvio, la stessa del segretario. E’ venuta a Sesto Fiorentino, alla Casa del popolo Unione Operaia di Colonnata, per un incontro pubblico sui temi del lavoro, e ha accettato con grande sensibilità di parlare di lui. Il suo ricordo personale è quello di un uomo “dolcissimo, gentile, umano”, disposto ad ascoltare.

La foto dell’Unità che lo ritrae proprio a Roma, circondato dai giovani, lo vede come un militante di base seduto dall’altra parte rispetto al segretario della sezione, che è in quel caso il dirigente responsabile del partito. Berlinguer lo ascolta, e i giovani con lui. Francesca Re David è la ragazza alle sue spalle. “Rivendicava la diversità di una politica – ci ha detto la segretaria Fiom – che non è solo un “fare”, una “tattica”, ma che è polis, coalizione di cittadini, etica, diversa visione del futuro. Non è diventare come gli altri che fa la tua forza, ma far diventare gli altri come te”. E poi la centralità del lavoro, il compromesso storico come l’interpretazione migliore della radice della nostra Costituzione, che in sè contiene elementi del pensiero comunista, di quello liberale e di quello cattolico.  Ecco l’intervista. Dura solo 11 minuti ed è di grande interesse.

Grazie a Francesca Re David per questa testimonianza.

Grazie a Sesto TV e ai suoi instancabili animatori Daniele Papi e Sergio Campostrini per aver realizzato il filmato.

L’umanità della “favola rossa”, come un fiume carsico

Un interessante articolo sul Corriere della sera sul saggio di Mario Caciagli  «Addio alla provincia rossa» (Carocci). “Perfino Guareschi – si legge – apprezzava la cultura popolare di sinistra delle regioni dominate dal Pci: Claudio Magris a colloquio con il politologo Mario Caciagli che in un saggio ha analizzato la vita quotidiana, familiare, concreta dei comunisti in Toscana”.  E uno straordinario Vittorio Gassman al Congresso nazionale del PCI secondo Ettore Scola (La Terrazza).

Leggi dal Corsera 

Guarda la scena del film La Terrazza

Berlinguer, SEO ed emozioni

Nel tentativo di promuovere meglio questo sito e di aumentare il numero dei lettori sto seguendo online un corso gratuito di SEO, Search Engine Optimization, l’insieme delle tecniche per migliorare la visibilità di un sito web sui motori di ricerca. E’ interessante e utile e mi sono già appuntata una serie di accorgimenti per migliorare la qualità dei miei aggiornamenti.

Ma questo sito non è commerciale, non ha come obiettivo quello di vendere ortaggi, panettoni o gioielli (sono gli esempi citati nel corso). Certo promuove un libro, “Berlinguer.Vita trascorsa, vita vivente”, ne pubblica fonti e materiali, ma ha l’obiettivo di proseguire insieme ai lettori il viaggio intrapreso con la scrittura e la pubblicazione, proponendo e condividendo esperienze e riflessioni.

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“Bandiera rossa contrordine compagni”: come nasce un film “social”

A noi di “Berlinguer. Vita trascorsa, vita vivente” Pietro Folena lo aveva anticipato quando ci aveva concesso l’intervista per il libro: ci sarà un nuovo film che racconterà la vita di una sezione del PCI in Toscana quando il segretario era Berlinguer. Ora l’annuncio ufficiale, dato da Il Messaggero: il film si farà con una inedita formula “social” e si intitolerà “Bandiera Rossa contrordine compagni”.

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