Domenica 14 maggio nella Limonaia di Villa Strozzi (un bellissimo spazio che Firenze deve al genio di Giovanni Michelucci) Paolo Hendel con le sue letture ci ha aiutati a ricordare Enrico Berlinguer, partendo da un ritratto che di lui fece un giornalista straniero nel corso di una lontana Tribuna Politica televisiva. Era il 7 luglio 1982 e il giornalista chiese: “Si sente ancora fresco, affascinante, entusiasmante per dare al suo partito lo slancio di cui ha bisogno?”.
Queste parole così personali e allora un po’ “fuori schema” suscitarono in Berlinguer, nel suo accompagnatore Tatò e tra gli altri giornalisti, delle risate. Nel filmato storico il segretario del PCI sembra un po’ imbarazzato, ma poi rispose: “Affascinante no, non ho mai pensato di esserlo e mi guardo bene dal pensarlo. Qui ci sono delle mode. Quando un partito ha dei risultati brillanti c’è poi una certa moda per cui i suoi leader vengono definiti carismatici, affascinanti, belli e così via dicendo. E poi naturalmente invece, quanto, come accade nella vita dei partiti, ci sono dei periodi di stasi o di difficoltà, allora diventano vecchi, superati, stanchi e roba del genere. Io non mi sento stanco. Sento in me, e non credo di fare della retorica, la stessa passione che ho avuto quando ho iniziato la mia milizia comunista nel 1943. Da questo punto di vista non mi è accaduto, e questa la considero forse la più grande fortuna della mia vita, di seguire quella famosa legge per cui si è rivoluzionari a diciotto anni, a vent’anni, poi si diventa via via liberali, conservatori e reazionari. Io conservo i miei ideali di allora. Se poi io abbia ancora le forze, le energie, non parlo della passione perchè quella ripeto c’è, per continuare a ricoprire la responsabilità che ho, questa è una questione che esiste, e sulla quale certamente discuteranno gli organismi dirigenti e sulla quale anche io avrò la mia parola da dire”.
Ad ascoltare Hendel e a parlare con gli autori del libro “Berlinguer. Vita trascorsa, vita vivente” c’era anche Filippo Fossati.
Un grazie per l’invito ai promotori di MaggioLibro, agli amici della Limonaia di Villa Strozzi e a Daniele Gardenti.